"Essere soci dell'A.N.S.M.I., oltre ad essere un titolo di onore, è un obbligo morale, un patto di amicizia tra nuovi e vecchi soldati avvicendatisi nel tempo, sia in pace che in guerra ed è anche il tangibile riconoscimento di attaccamento al corpo, ai compagni d'arma ed alla Patria".

Il 2 agosto del 33 si laureò in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Napoli e nello stesso anno si abilitò all'esercizio della professione: Nel 1934 vinse il concorso di medico provinciale aggiunto classificandosi al secondo posto su 58 concorrenti e fu assegnato alla prefettura di Potenza. In seguito la sua solida preparazione e la vivacità del suo ingegno, gli consentirono di passare alla Direzione generale della Sanità Pubblica. Nel 1937, vinto il concorso per il posto di assistente medico chirurgo degli Ospedali riuniti di Roma, fu assegnato al Policlinico Umberto I. Nel contempo vinse anche un concorso all'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, conseguendo il titolo di specialista in Tisiologia. Numerose furono le ricerche e le sue pubblicazioni sulle malattie polmonari.
Nel 1940, rispondendo all'appello della Patria, si imbarcò volontario per l'Africa settentrionale prodigandosi ad assistere con abnegazione feriti e caduti fra mille pericoli. Chiese di prestare la sua opera in primissima linea e nelle postazioni più rischiose senza mai accettare avvicendamenti di altri ufficiali medici, per dedicarsi fino al limite delle possibilità umane alla cura dei feriti, al punto tale da essere mortalmente ferito, impugnando il bisturi.
Morì valorosamente presso Bardia il 2 gennaio 1941, ricevendo così la medaglia d'oro al merito.
Il generale In
gravalle, Direttore della Sanità Militare, nel comunicare alla famiglia il conferimento della medaglia d'oro ne esaltò le doti di medico e soldato additandolo come esempio per le generazioni presenti e future.
Il 7 marzo 1942 Michele Ferrara, medaglia d'oro, venne solennemente commemorato da Ermanno Fiorenti, allora Presidente dell'Accademia Lancisiana, alla quale il Ferrara apparteneva di diritto per le sue dotte pubblicazioni.
Per onorarne la memoria la nostra sezione il 25 settembre del 2005 organizzò con i soci, una visita alla città di Melfi. L'occasione ci permise di incontrare le autorità locali e di deporre una corona accanto alla lapide che ricorda questo eroe.